Archivio della categoria: Montecuccoli
Montecuchulo & Paùlo nella cronaca di Jacopino de Bianchi detto de Lancellotti
1474 adi 27 mazo
Nota che adì ditto fu messo a sachomano un caro de formento in piaza per la fame e fu messo da li contadini et incontenante li fu proveduto e tuti lo retornono et pagono e nessuno del destretto non podeva portare niente de pani. E nota che sel non fusse stato il mag. conto Cexaro da Montecucholo che ge mandò soccorso de molto formento a Modena, facevane male, perché non si retrovava e fuli data grande laude.
1497 adi 17 luio
ave il Ducha Brandola la quale stete restitente a le defexe a la quale li andò li balestreri e uno comisario nominato misser Beltramin il quale abitava in chastel de Modena e per la resistentia dita li andò uno fiolo fu de Cexaro da Montochucolo con 500 fanti et era hordinato molti altri et avene tuto il resto de le chastele.
1476 …. zugno
Nota che il Signore nostro dito ducha si fece semenare de aprilo pasato rixo e bambaxo in el paùlo e quando fu al mexe soprascrito lo fece strapiantare dito rixo ed era comandato la zente per comune e puti de la tera e ogne di li fevano dare sol.1, den.6 per cadauno e durò parechi di e spesse si g’era 250 e 300 persone al trato e fevalo piantare in l’aqua e li maistri del condure lui li fece vignire de lo reamo de Napulo.
Cronaca Modenese di Jacopino de Bianchi detto de Lancellotti , vol. I. 1469-1500, p.15 p.176 p.26
Pubblicato a stampa nel 1862 a Parma, ed. Pietro Fiaccadori.
Nell’indice della Cronaca Modenese di Jacopino de Bianchi detto de Lancellotti …Pavullo è citato nell’indice (Padule)…lo troviamo a p.26 come Paùlo, non sapremo mai se quel termine indicasse davvero il nostro paese. A quell’epoca c’era un enorme distesa d’acqua….questa cronaca narra di una grande semina di “rixo e bambaxo”…..per approfondire le vicende del Lago si veda “Memorie ritrovate di Pavullo nel Frignano un intrecci…o di storie” di Andrea Pini edito da Adelmo Iaccheri La Sorgente . 2014, pp. 325-349.
Fotografia di Paolo Pierotti
Anniversario 337 della morte di Raimondo Montecuccoli
16 ottobre 1680 Raimondo Montecuccoli muore a Linz presso l’albergo “All’Aquila Nera”. I suoi organi vengono tumulati presso la Kapuzinerkirche dove una lapide lo ricorda. La salma venne sepolta a Vienna nella chiesa Am Hof nella solennità di un funerale che oltre alla partecipazione della Corte Imperiale vide una grande partecipazione di pubblico come avviene per i più grandi Eroi. L’imperatore Leopoldo I concesse al figlio di Raimondo; Leopoldo Filippo il titolo di Principe del Sacro Romano Impero quale onorificenza post mortem ai meriti del padre che per gli Asburgo aveva combattuto invitto per ben 50 anni. L’impero Ottomano da lui sconfitto nel 1664, attese la morte del “demone Montecuccoli” (come lo chiamavano loro) prima di tentare il successivo assedio di Vienna l’11-12 settembre 1683.
11 settembre 1683!
Vogliamo ricordare quattro eroi praticamente dimenticati!
A quell’epoca l’Europa era molto debole ed in crisi proprio come oggi: la Germania era divisa in tanti staterelli e principati; l’impero Asburgico era retto da Leopoldo I il quale era più avvezzo a occuparsi dei grandi fasti della vita di Corte, che non di diplomazia o di organizzazione militare; la Francia come sempre pensava al suo interesse. Come sottolinea il Prof. Cardini, per il Re di Francia poco sarebbe cambiato se avesse vinto il Sultano anzi, egli dietro le quinte bramava di allearsi ai Turchi pur di distruggere l’eterno avversario del Sacro Romano Impero. In quel contesto fu un italiano ad organizzare la resistenza, a galvanizzare il popolo, a tessere una tela di alleanze...Padre Marco d’Aviano come il nostro Raimondo Montecuccoli vent’anni prima (va ricordato anche il ruolo che nella battaglia ebbe il suo discepolo ed erede militare Eugenio di Savoia). Italiani, popolo che non aveva uno stato nazionale, costretto a servire lo straniero, ma che ha sempre primeggiato per genialità, eroismo ed arte. L’aiuto fondamentale poi arrivò da est, dalla Polonia e dal suo Re Ian Sobiesky. Questo a riprova di quanto fu fondamentale l’Est per l’Europa e quanto lo sarà per il futuro. Una vicenda del passato che sembra parlare di presente e di futuro. Ricordiamo questi Eroi Italiani e Polacchi e ci siano di esempio per il futuro.