Da Montecuccolo all’Ungheria!

L’Associazione “Il Frignano dei Montecuccoli” ha portato i saluti di Pavullo nel Frignano ai musei di Mogersdorf e Szentgotthárd.

A sinistra con il curatore del Türkenschlacht Museum, Gerhard Granitz. A destra con il responsabile del Pável Ágoston Múzeum, Gueth László.

———Il nostro viaggio prosegue 20 chilometri a sud-est per raggiungere il promontorio dal quale il Feldmaresciallo Montecuccoli controllava i movimenti delle truppe e l’andamento della battaglia…La collina prende il nome di Schlösslberg….nel ‘64 venne costruito il Memorial Schlösslberg: la Croce monumentale, un nuova cappella e un pietra illustrativa sulla quale è incisa la disposizione delle truppe e il loro numero….Scendiamo la collina e qui oltre il parcheggio scorgiamo il cartello indicante il Türkenschlacht Museum…. Sono conservate asce, alabarde, sciabole e pistole….Attraversiamo il confine con l’Ungheria e a 5 chilometri da Mogersdorf, ci troviamo a Szentgotthárd….a lato della chiesa, troviamo il palazzo Színház , centro culturale e sede delle informazioni turistiche….puntiamo sul museo cittadino, il Pável Ágoston Múzeum dove il gentilissimo múzeumpedagógus Gueth László ci porta in visita….vi è un area del museo dedicata alla battaglia con pannelli e un maxi schermo dove viene proiettata la video-ricostruzione dello scontro che in ungherese si dice “csata” con bellissimi effetti grafici e sonori….Passato il confine torniamo a Mogersdorf decisi a trovare a tutti costi Annakapelle….La cappella di forma rotonda fu costruita attorno al 1670 quale memoriale per le vittime del massacro turco….Nel parchetto è presente una lapide fatta erigere dalla Francia per i suoi caduti. In occasione dei 350 anni dalla battaglia di Mogersodorf, nel 2015 è stato realizzato un monumento da parte dell’Ambasciata Turca in Austria a ricordo dei loro caduti.

Queste sono solo alcuni brani del resoconto fatto da Alessio Bononcini durante il viaggio nei luoghi della battaglia di San Gottardo.
Il resoconto completo, lo trovi qui. Il resoconto fotografico invece lo trovi qui. Per il video, clicca qui.

 

11 settembre 1683!

Vogliamo ricordare quattro eroi praticamente dimenticati!

A quell’epoca l’Europa era molto debole ed in crisi proprio come oggi: la Germania era divisa in tanti staterelli e principati; l’impero Asburgico era retto da Leopoldo I il quale era più avvezzo a occuparsi dei grandi fasti della vita di Corte, che non di diplomazia o di organizzazione militare; la Francia come sempre pensava al suo interesse. Come sottolinea il Prof. Cardini, per il Re di Francia poco sarebbe cambiato se avesse vinto il Sultano anzi, egli dietro le quinte bramava di allearsi ai Turchi pur di distruggere l’eterno avversario del Sacro Romano Impero. In quel contesto fu un italiano ad organizzare la resistenza, a galvanizzare il popolo, a tessere una tela di alleanze...Padre Marco d’Aviano come il nostro Raimondo Montecuccoli vent’anni prima (va ricordato anche il ruolo che nella battaglia ebbe il suo discepolo ed erede militare Eugenio di Savoia). Italiani, popolo che non aveva uno stato nazionale, costretto a servire lo straniero, ma che ha sempre primeggiato per genialità, eroismo ed arte. L’aiuto fondamentale poi arrivò da est, dalla Polonia e dal suo Re Ian Sobiesky. Questo a riprova di quanto fu fondamentale l’Est per l’Europa e quanto lo sarà per il futuro. Una vicenda del passato che sembra parlare di presente e di futuro. Ricordiamo questi Eroi Italiani e Polacchi e ci siano di esempio per il futuro.

Il riposizionamento della croce-bandiera, sulla chiesa di San Lorenzo!

Sin dalla sua fondazione, l’Associazione ha avuto a cuore due importanti progetti per la riqualificazione del borgo di Montecuccolo: il corretto posizionamento dell’architrave Montecuccoli-Perondoli presso la capanna in sasso (portato a termine nel 2013 grazie alla collaborazione dei proprietari), ed il recupero dell’originale croce-bandiera in ferro ed il conseguente riposizionamento di una riproduzione, sulla sommità della chiesa di S. Lorenzo.
Nell’agosto 2016, a seguito del restauro della chiesa, finalmente una copia è stata issata sulla sommità del campanile a vela!

La croce, databile al XVII sec., fu rimossa alla fine degli anni 70 perché pericolosamente instabile: per molto tempo ne furono perse le tracce, fino a che un noto bibliotecario Pavullese la rintracciò in un magazzino del cinema, abbandonata come un ferro vecchio. Grazie a lui ed alla disponibilità della biblioteca Comunale di Pavullo, ci è stato possibile fotografarla, effettuare i rilievi metrici necessari per produrre la copia e constatarne le condizioni. A parte l’ossidazione, si nota un distacco nella parte inferiore della bandiera, la mancanza delle due teste dell’aquila sormontante lo stemma e la mancanza di alcune decorazioni: in considerazione della trecentenaria esposizione agli agenti atmosferici, si può affermare che le condizioni siano più che buone (nella prima fotografia del 1913 appare nelle medesime condizioni).

Lo stemma, nella versione presente sulla bandiera, compare per la prima volta negli anni ’80 del 1500. Oltre ai sigilli coevi, un primo esempio ne è la lapide presso la chiesa di S. Giacomo Maggiore a Montese. Fu Alfonso Montecuccoli (1546-1607), del ramo di Montese, primo esponente della famiglia al diretto servizio dell’Imperatore, ad utilizzare lo stemma inquartato, ottenendo la concessione dello stemma Asburgico accanto a quello dei Montecuccoli, all’interno del blasone. Uno stemma simile è stato rinvenuto dal Prof. Andrea Pini all’interno dell’estimo di Montecuccolo del 1607, quale emblema della Comunità di Montecuccolo che spiegherebbe la C e la M presenti sulla bandiera.

Una prima copia della croce (realizzata con il preziosissimo contributo di Maurizio Gualmini della MG S.n.c. di Pavullo n/F), esattamente uguale per dimensione, parti mancanti e scheggiature comprese, è stata realizzata nel 2013 in occasione della mostra realizzata dall’Associazione presso il Castello di Montecuccolo. Abbiamo poi realizzato una seconda copia da posizionare sulla chiesa di S. Lorenzo, con sezioni maggiorate in modo da garantire maggior durata alle intemperie. La bandiera è girevole così come doveva essere l’originale.

Ringraziamo i responsabili dei lavori di ristrutturazione per averci voluto coinvolgere in un così importante progetto, ed auspichiamo che a breve si possa esporre l’originale restaurato, così come espressamente richiesto dalla sovraintendenza.

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